Rassegna

ATTO AMMINISTRATIVO: 1. Reiterazione istanza procedimentale rigettata – Quid novi – Obbligo di riesame -Sussite. 2. Art. 75, comma 1-bis, DPR 445/2000 – Retroattività – Non opera 3. Art. 75, comma 1, DPR 445/2000 – Decadenza dai benefici per dichiarazione mendace – Doverosità – Condizione soggettiva del dichiarante – Non rileva 4. Rinuncia al diritto autorizzato e rinuncia all’autorizzazione – Differenze – Facoltà di chiedere una nuova autorizzazione -Sussiste solo in caso di rinuncia all’autorizzazione 5. Rinuncia ad un procedimento intrapreso su istanza di parte per il rilascio di un’autorizzazione – Nel caso in cui l’amministrazione non si sia pronunciata sull’istanza – Legittimità 6. Art. 75, comma1-bis, d.P.R. n. 445/ 2000 – Rinuncia ad un procedimento in corso al fine di evitare l’applicazione del divieto di concessione di contributi, finanziamenti e agevolazioni per due anni – Riproposizione dell’istanza – Abuso procedimentale – Inammissibilità della nuova istanza. 7. Procedimenti ad istanza di parte – Rinuncia – Manifesta improcedibilità della domanda – Obbligo di conclusione del procedimento

1. Posto che la reiterazione di un’istanza procedimentale incontra il limite del precedente diniego non
impugnato nei termini, il rigetto dell’istanza originaria legittima l’amministrazione a non
intraprendere alcuna attività istruttoria sulla seconda istanza solo se identica alla prima, mentre
laddove essa presenti un quid novi l’amministrazione è tenuta a riesaminare la domanda
pronunciandosi all’esito di una nuova e rinnovata istruttoria procedimentale.
2. L’art. 75, comma1-bis, d.P.R. n. 445 del 2000, è applicabile soltanto in ordine ai procedimenti
intrapresi o pendenti alla data della sua entrata in vigore e non anche ai procedimenti amministrativi
antecedentemente definiti, non essendone possibile un’applicazione retroattiva. […]

Consiglio di Stato, Sezione Settima, sentenza 16/08/2023, n. 7767 in Urbanistica e Appalti, n. 1/2024, pag. 87: La rinunciabilità al procedimento amministrativo ad istanza di parte e i limiti alla reiterabilità dell’istanza di R. Musone

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